
DOMANDE FREQUENTI
Si. Le attuali agevolazioni fiscali di cui beneficiano gli impianti fotovoltaici sono del 50% di detrazione previsto dall’articolo 16-bis DPR 917/1986 che permette di recuperare la metà del costo di realizzazione sotto forma di credito fiscale nei 10 anni successivi all’installazione.
No. Il Superbonus 110% per le villette è terminato, o resta solo a condizione che alla data del 30 settembre 2022 l’iter dei lavori sottoposti al bonus fosse completato almeno al 30%. Resta in vigore per i condomini, prevedendo detrazioni che nel 2023 passeranno al 90%, nel 2024 al 70% e nel 2025 al 65%. Per questa tipologia di progetti complessivi di riqualificazione energetica degli edifici comprendenti anche interventi quali isolamento termico, sostituzione di impianti di climatizzazione o eliminazione delle barriere architettoniche è sempre preferibile rivolgersi a un general contractor. Noi, infatti, siamo specializzati nel fotovoltaico! Il nostro lavoro è orientato prevalentemente a privati con villette uni o bifamiliari, a edifici in centri storici, ad aziende e a ogni altra unità residenziale, ricettiva e lavorativa motivata dalla volontà di acquisire autonomia energetica e identità green.
Si. Un impianto fotovoltaico, per ottenere il massimo risparmio in bolletta, dovrebbe concentrare maggiormente i consumi elettrici durante il giorno, cioè quando i pannelli sono in produzione. Tuttavia, la maggior parte dei consumi di energia elettrica si concentra durante le ore serali e notturne, quando l’impianto non produce energia. Per questo motivo, l’assenza di un accumulatore di energia costringe a rifornirsi solo dalla rete elettrica, perdendo tutti i vantaggi dell’autoconsumo.
Si. Con un impianto fotovoltaico dotato di batteria è realmente possibile arrivare ad azzerare la componente dell’energia in bolletta, pur considerando che i canoni fissi non potranno mai essere completamente eliminati e continueranno a essere dovuti al proprio fornitore. La percentuale di risparmio dipende inoltre dalle abitudini della famiglia: riuscendo a concentrare maggiormente i consumi durante il giorno, quando l’impianto è in produzione e la batteria è già carica, l’accumulatore può essere in grado di soddisfare tutte le necessità della casa, soprattutto se il sistema è correttamente dimensionato.
Si. Se l’impianto è stato predisposto con inverter ibrido, potremo prevedere interventi successivi all’installazione per modifiche e adeguamenti dettati da cambiamenti delle abitudini, dei consumi o degli orari di utilizzo dell’energia elettrica.
Bastano pochi metri quadrati. Impianti da 1 kilowatt richiedono una superficie minima di 4 metri quadrati: nel corso del sopralluogo valuteremo la copertura dell’immobile, rileveremo la presenza di eventuali ingombri o elementi architettonici, valuteremo possibili vincoli urbani o ambientali, controlleremo zone d’ombra o disturbi alla naturale illuminazione solare, indicandoti come e dove installare i pannelli.
La vita di un impianto è garantita con efficienza produttiva per circa 25 anni. Questa durata permette di ripagare pienamente ogni investimento e di conseguire un importante risparmio energetico per un periodo di lunga durata.
Lo studio della tua ultima bolletta elettrica rappresenta la base della valutazione per rilevare consumi e fasce orarie di maggior utilizzo. Questi dati vengono poi incrociati con le caratteristiche del nucleo familiare in termini di componenti e di abitudini per arrivare a definire la dimensione dell’impianto.
Si. La cura periodica dell’impianto attraverso la pulizia dei pannelli contribuisce a mantenerne uno stato di buona salute utile per tutelare la piena efficienza e per ottimizzare la produzione elettrica.
Lo Scambio sul Posto (SPP) è un servizio erogato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che, annualmente, prevede il confronto tra l’energia immessa in rete dal proprio impianto e l’energia prelevata. Quando l’impianto fotovoltaico produce energia ma la casa non auto-consuma e le eventuali batterie sono già cariche, l’energia prodotta in eccesso viene ceduta alla rete e genera un credito: le due partite (energia immessa ed eventuale energia acquistata) vengono compensate tra di loro e, normalmente, generano un rimborso. L’utente proprietario di un impianto fotovoltaico connesso alla rete continua a pagare la bolletta con il proprio fornitore, mentre il rimborso spettante viene erogato dal GSE con cui è attivata una specifica convenzione e generata una sorta di cashback che viene pagato in tre tranche con accredito sul conto corrente: giugno, novembre e giugno dell’anno successivo.
Attualmente no. Se l’impianto è inferiore ai 20 kilowatt, il beneficiario deve essere titolare di un contratto di fornitura di energia elettrica e deve stipulare con il distributore un contratto per il servizio di scambio. Se l’impianto, invece è superiore a 20 kilowatt, l’energia prodotta in eccesso rispetto ai propri consumi può essere ceduta alla rete tramite distributore locale. In un futuro prossimo è possibile auspicare una normativa per realizzare la cosiddetta Smart Grid, cioè una rete elettrica intelligente. Il suo scopo principale è di far interagire tra loro tante mini-reti di produttori e consumatori per scambiare energia tra chi la produce con un impianto fotovoltaico e chi ne ha bisogno per i propri consumi, arrivando così a gestire, con migliore efficienza, i picchi di richiesta e a evitare eventuali interruzioni di elettricità. In futuro, dunque, montare i pannelli solari sul tetto di casa significherà non soltanto risparmiare sulla bolletta, ma avere addirittura la possibilità di distribuire l’energia prodotta in eccesso a chi ne ha bisogno.
Si, seppur con una distinzione tra due casi. Impianti di potenza fino a 20 kilowatt hanno l’obbligo di presentare la richiesta di Scambio sul Posto al gestore di rete (distributore locale); la delibera AEEG 224/00 che disciplina il servizio prevede che il saldo positivo su base annuale tra l’energia prodotta e l’energia consumata venga riportato a credito per la compensazione negli anni successivi. Per impianti di potenza superiore a 20 kilowatt, invece, è possibile cedere in rete e vendere l’energia non consumata in loco.
Si, ma solo per impianti di potenza superiore a 20 kilowatt. Per gli impianti di potenza fino a 20 kilowatt, invece, è indispensabile che l’impianto fotovoltaico sia installato direttamente nel sito in cui viene effettuato il prelievo dell’energia, con contratto di Scambio sul Posto.
Entrambe le tipologie di impianto utilizzano il sole come fonte energetica ma, mentre i moduli fotovoltaici trasformano la radiazione solare in elettricità, i pannelli solari termici utilizzano l’energia del sole per riscaldare l’acqua da utilizzare per uso sanitario o per il riscaldamento degli ambienti. Noi di SunStar Energy realizziamo solo impianti fotovoltaici.


